fbpx

The Angry Singlespeeder: se non supporti IMBA non sei un vero mountain biker

The Angry Singlespeeder: non sei un vero mountain biker

Scritto da Kurt Gensheimer

Articolo originale Mtbr.

Traduzione Edoardo Melchiori

Se non sei un membro IMBA o dell’associazione locale che si occupa di sentieri, non sei un vero mountain biker.

Nota degli editori: The Angry Singlespeeder è una raccolta di varie riflessioni del nostro redattore Kurt Gensheimer. In nessun modo le sue discussioni sul mondo della bicicletta rappresentano le opinioni di Mtbr, RoadbikeReview e dei suoi dipendenti, fornitori, portinai, familiari, animali domestici o qualunque altra creatura viva o morta. Potete inviare le vostre domande ed i vostri commenti a Kurt al seguente indirizzo singlespeeder@consumerreview.com. E mi raccomando assicuratevi di leggere gli articoli passati.

Possiedi tutta l’attrezzatura più moderna. Leggi tutte le riviste del settore. Ti rechi a tutti i grandi eventi ed alle gare ti immergi nella cultura delle ruote grasse. Pedali tutti i migliori singletrack della tua regione. Adori bere una birra nel parcheggio con i tuoi amici dopo una pedalata. Ti vanti con la tua fidanzata ed i tuoi colleghi delle cicatrici che ti sei procurato “girando grosso” nel week end. Ti consideri un mountain biker duro e puro.imba

Ma ho delle novità per te: se non sei un membro IMBA o del capitolo IMBA della tua zona, non sei un vero mountain biker. Sei solo un poser.

Sin dagli albori della mountain bike alla fine degli anni ’70 quando ragazzi come Charlie Kelly, Russ Mahon, Gary Fisher e Joe Breeze scendevano a cannone per le colline sopra Marin e Cupertino su catorci con il freno a contropedale, la mountain bike ha faticato ad ottenere gli stessi diritti di accesso ai sentieri di escursionisti e persone a cavallo. Questo perché la mountain bike è uno sport giovane e la “vecchia guardia” del Sierra Club – un’organizzazione che esisteva sin dal 1982 ed oggi vanta 1.4 milioni di membri – ha reso molto difficile garantire un pari accesso ai mountain biker.

Insieme alla NRA (ndt: National Rifle Association, associazione che difende il diritto di ogni cittadino Americano di possedere un’arma da fuoco) il Sierra Club è uno dei gruppi di interesse privato maggiormente influente negli Stati Uniti. I loro numero di soci è enorme, sono organizzati ed ottengono risultati. Con circa 20 lobbisti in Washington D.C., il Sierra Club ha non solo una notevole influenza sulla protezione dell’ambiente e la conservazione del territorio, ma anche su quali gruppi di utenti hanno diritto di accedere ai sentieri nel paese.

Il Sierra Club è così potente che le sue azioni portarono alla nascita del National Park Service nel 1913 dopo che il Servizio Forestale aveva arginato il canyon Hetch Hetchy vicino a Yosemite per garantire una fonte d’acqua alla città di San Francisco. Non deve quindi sorprendere che la mountain bike venne bandita nei parchi nazionali fino a 10 anni fa quando IMBA ottenne un accordo storico con l’NPS (ndt: National Park Service) aprendo alla mountain bike alcuni dei parchi.

Grazie ai continui sforzi di IMBA ed ai club locali impegnati nella sentieristica, i mountain biker hanno acquistato forza nell’accesso al territorio. Studi ambientali hanno dimostrato che la mountain bike non è più distruttiva del trekking e lo è meno di un cavallo. In aggiunta i proprietari dei terreni si sono accorti che molte delle persone che fanno volontariato per la manutenzione dei sentieri sono spesso mountain biker.

Sebbene il volontariato sia cruciale ed ogni mountain biker dovrebbe dedicare alla manutenzione dei sentieri almeno un giorno ogni tre mesi minimo, dobbiamo ugualmente avere una voce che ci rappresenti a Washington D.C. perché è là dove vengono prese tutte le decisioni. Nel momento in cui la maggior parte delle persone si accorge di un conflitto per l’accesso ad un sentiero, la decisione è già stata presa ed in molti casi consiste nel chiudere il sentiero alle mountain bike. I mountain biker devono avere una voce a Washington D.C. altrimenti saremo in balìa dele decisioni prese da potenti gruppi provati come il Sierra Club.imba_niner

Non sto cercando di comportarmi in maniera altezzosa, dal momento che anche io ho impiegato 20 anni prima di acquistare finalmente la mia tessera di sostenitore IMBA. Quindi per la maggior parte degli ultimi due decenni non ero un vero mountain biker. Ero solo un poser.

In parte questo era dovuto alla mia ignoranza da ragazzo ed in parte alla mia successiva ignoranza da adulto. Ma un giorno mi sono stancato delle mia pigrizia, ignoranza e mentalità arretrata. Ho realizzato che se noi mountain biker non ci alleiamo per unire la nostre voci continueremo solamente a perdere il diritto di accedere ai sentieri come sta accadendo alle auto fuoristrada. La tessera annuale di membro IMBA costa 30 miserabili dollari (ndt: € 10 in Italia). Non venitemi a raccontare balle che non potete permettervela. E’ meno di una catena nuova porca miseria.

E per tutte quelle aziende che restano nascoste leggendo questo articolo, se la vostra azienda o organizzazione non è uno sponsor IMBA, perché no? Ogni singola azienda che vende prodotti o servizi per la mountain bike dovrebbe supportare IMBA, perché senza IMBA ci saranno meno sentieri da pedalare, meno mountain biker e meno profitti per la vostra ditta. Quindi se avete il potere di prendere decisioni, scrivete ad IMBA. Se siete solo un fattorino iniziate a fare domande sul perché la vostra azienda non supporti IMBA.

A prescindere che amiate IMBA o no loro sono quelle persone che spaccano la schiena per assicurarsi che la mountain bike prosperi nel 21° secolo. Quello che IMBA è riuscita ad ottenere dalla sua nascita nel 1988 è eccezionale. Con oltre 30.000 membri individuali nel mondo (ndt: 35.000 nel 2013) IMBA è ancora molto piccola. Ma nel 1965 il Sierra Club aveva solo 30.000 membri. Nel 1969 il Sierra Cub esplose fino  75.000 membri.

IMBA può crescere esponenzialmente proprio come fece il Sierra Club, se tutti noi capiamo le nostre priorità e diventiamo membri IMBA. Più grandi diventeremo e più influenza avremo con i politici  così da poter ottenere maggiore accesso ai sentieri.

E non so voi ma io sono davvero stanco di sentire quegli sbruffoni del Sierra Club lamentarsi costantemente di come la mountain bike sia un’attività erosiva quando non hanno nessuna ricerca scientifica che confermi le loro affermazioni. Ma quando hai quasi 20 lobbisti che lavorano nella capitale non ti servono molte prove specialmente perché non c’è nessuna voce in difesa della mountain bike.

Quindi andate ora su IMBA.com (ndt: www.imba-italia.org in Italia), cercate il vostro club di zona e diventate membri (ndt: qui si fa riferimento alla struttura dei chapter utilizzata negli Stati Uniti). Se non c’è un club nella vostra zona diventate membri IMBA e fate del volontariato con chi si occupa di sentieristica vicino a voi. Solo a questo punto potrete iniziare a definirvi dei veri mountain biker.

Traduzione a cura di Edoardo Melchiori, Vicepresidente IMBA Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Un commento su “The Angry Singlespeeder: se non supporti IMBA non sei un vero mountain biker”