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Tips & Tricks 4/4| Suggerimenti per la manutenzione dei sentieri MTB: consigli per aprire una associazione che si occupa di manutenzione dei sentieri

Suggerimenti #4: L’apertura di un’associazione locale

Ci sono molti gruppi informali in giro per l’Europa ma se non ne esiste nessuno vicino a voi, o se avete in programma di crearne uno nella vostra zona, allora è proprio il caso di iniziare questa nuova e stimolate avventura. Se avete identificato un’area per lo sviluppo di una rete sentieristica, se i vostri salti sono stati minacciati dalle ruspe, o se cartelli di divieto sono iniziati ad apparire sui vostri tracciati locali preferiti, è giunto il tempo di riunirsi insieme e organizzarsi. I consigli seguenti vi possono aiutare nella fase iniziale.

1. Conoscete i proprietari terrieri

Probabilmente non possedete il terreno su cui volete costruire, a meno che non si tratti di una pump track realizzata nel vostro giardino. Vale quindi la pena capire con chi avete a che fare. Individuare i proprietari dei terreni può essere molto semplice, partendo ad esempio da un messaggio scontroso con il numero di telefono lasciato su un albero, altrimenti può richiedere più tempo e impegno. Una volta che li avete identificati, non dovete farvi subito conoscere. Prendete tempo per raccogliere risorse, fare ricerche e formulare una proposta. Ma prima o poi, dovrete presentarvi, risparmiandovi un sacco di problemi.

2. Costruire o fare advocacy?

Può essere palese, ma la forma del vostro gruppo varierà molto dall’approccio seguito cercare attivamente di costruire trail sia o influenzare le cose in modo favorevole per i biker. Alcuni gruppi fanno entrambe, ma potete risparmiare un sacco di tempo e problemi se focalizzate il vostro impegno. Se siete essenzialmente un gruppo di trail builder, probabilmente avrete bisogno di attrezzi e di un’assicurazione. Un gruppo focalizzato sulla promozione della mountain bike approccerà le cose in modo differente, partecipando a forum e a riunioni, o coalizzandosi con altri gruppi.

3. Aprite un dialogo

I numeri contano e là fuori ci sono persone che la pensano come voi e che possono aiutarvi a realizzare il vostro sogno. Parlate con i vostri compagni d’avventura, delineate i vostri piani e sfruttate la vostra rete di conoscenze. I social media sono un ottimo posto per creare contatti ma non dimenticate i metodi della vecchia scuola: una chiacchierata veloce sul trail potrebbe essere più fruttuosa che spammare una serie di gruppi di Facebook.

Anche pensare fuori dagli schemi aiuta. Non avrete solo bisogno di gente per andare alle riunioni o impugnare picconi. Le persone con competenze Web e social media, fotografi e grafici sono contatti fondamentali. Non limitatevi a guardare solo all’interno della vostra cerchia, infatti ci sono un sacco di persone utili per il ciclismo tra gli uffici della burocrazia, tra delegati comunali, gruppi giovanili e rappresentanti della comunità montana e/o del CAI, ad esempio. Non dimenticate i negozi locali di bici, alcuni di loro potrebbero ignorarvi, ma altrettanti accoglieranno con favore tutto ciò che porta vantaggi ai biker e di conseguenza ai loro clienti.

4. Ufficializzate

Potreste non aver bisogno di formare un’associazione vera e propria, ma ci sono diverse circostanze in cui potrebbe essere d’aiuto. Se volete gestire le vostre risorse, cercare finanziamenti, o lavorare indipendentemente da un proprietario terriero, probabilmente dovrete diventare più di un semplice nome. Ci sono una serie di opzioni, la più semplice è formare un club o un’associazione sportiva dilettantistica (ASD)*. Nella maggior parte dei casi, solo alcuni di voi si riuniscono, stabiliscono le regole e gli obiettivi per iscritto, e mettono le firme in fondo all’atto costitutivo e allo statuto. In questo modo sarete in grado di aprire un conto bancario intestato al vostro gruppo, richiedere finanziamenti o iniziare a fare donazioni. Nel nostro Paese è necessario registrare l’associazione sportiva presso l’Agenzia delle Entrate e avvalersi di un commercialista esperto per tutti gli adempimenti burocratici.

5. Raccogliere fondi

Una volta creato il gruppo, elaborato un piano e avviato il dialogo con le istituzioni, arriva il momento di fare vostri altri strumenti importanti o semplicemente pubblicizzare quello che state facendo.

Potete investire le vostre finanze personali ma è consigliato avviare una raccolta fondi. I biker, i negozi di biciclette e le aziende locali possono darvi una mano. Se avete creato un’associazione sportiva (vedete al punto 4) potete aprire un conto bancario a vostro nome, dando ai donatori la certezza che i loro soldi non finiranno nel vostro fondo dedicato alle birre. Aprire un account Paypal collegato al vostro gruppo rende molto facile e rapido fare donazioni, anche di pochi euro senza commissioni, semplicemente cliccando su un pulsante integrato nella vostra pagina Web o nel vostro profilo su TrailForks.

È inoltre possibile accedere a fondi locali o regionali compilando una domanda. Questo può essere un processo lungo e dovrete soddisfare un sacco di criteri, ma se avete una grande idea che ha bisogno di finanziamenti importanti, allora vale decisamente la pena di rimboccarsi le maniche e avere pazienza.

Anche il Crowd Funding è una possibilità. La quantità di impegno che va dedicata a una campagna di successo può essere quasi un lavoro a tempo pieno, ma ancora una volta, se avete bisogno di migliaia anziché di centinaia di euro, il gioco vale decisamente la candela.

Infine, non dimenticate il semplice volontariato e le donazioni: qualcuno che può prestarvi i suoi attrezzi, regalare materiali, ospitare il vostro sito o stampare i volantini gratuitamente, o semplicemente contribuire con il suo tempo e la sua esperienza.

6. Non mollate

A volte le cose procedono rapidamente, ma spesso il processo di sostegno della causa e di sviluppo dei sentieri è lungo e lento. Siate persistenti, cercate di rimanere in buoni rapporti con tutti, e probabilmente avrete la possibilità di fare realmente la differenza in termini positivi.

(fonte: Antony DeHeveningham, Bristol Trails Group)

 

*NB: in seguito alla riforma del terzo settore la forma giuridica più adatta al momento in Italia sembrano essere l’APS (associazione di promozione sociale) o un Ente del Terzo Settore generico.

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