Suggerimento #2: Non commettete questi 10 errori di costruzione più comuni
1. Non ottenere l’approvazione dal responsabile locale
Lo sanno tutti: volete solo costruire sentieri. Ma dovete crederci quando vi diciamo che nulla è più importante dell’approvazione dell’inizio dei lavori da parte del proprietario del terreno o del responsabile locale. In base alla nostra esperienza, il mancato ottenimento del permesso è la causa principale della chiusura dei sentieri. Quando si tratta di costruire trail, è decisamente meglio chiedere il permesso prima che chiedere scusa dopo.
2. Tracciare sentieri lungo la linea di massima pendenza
In parole povere, i sentieri che seguono le cosiddette Fall Line – linee di caduta sulla massima pendenza – sono un incubo in fatto di erosione, portata all’estremo da chi ha seguito un approccio così sconsiderato durate i lavori: espongono rocce e radici e, in generale, sopravvivono per un breve periodo prima di trasformarsi in un disastro ambientale. Per costruire sentieri che durano nel tempo, utilizzate la cosiddetta Half Rule: la pendenza del trail non dovrebbe mai superare la metà di quella massima del pendio su cui corre. Vale anche la regola del 10%: la pendenza media del sentiero non deve mai superare il 10%.
3. Tirare a indovinare la pendenza
Nessuno, per quanto sia in possesso di una vista d’aquila, riesce a indovinare ogni volta la pendenza di un sentiero. È divertente da provare, ma fidatevi, è decisamente meglio usare un inclinometro per confermarla ogni volta che state tracciando, perché neppure il più bravo trail builder sarà in grado di porre completamente rimedio a un trail costruito con una pendenza insostenibile. Vi raccomandiamo caldamente l’acquisto di questo strumento indispensabile, altrimenti usate un’app per smartphone dedicata.
4. Andare contro il flow
Nemmeno i tracciati di gara – che a volte sono progettati con un flow incostante per fare andare volutamente fuori ritmo gli atleti – dovrebbero incorrere in questo passo falso. Tutti i trail builder dovrebbero fare delle “transizioni dolci” il loro mantra. Un flow scadente, specialmente su sezioni veloci che portano a curve strette, è la causa principale di conflitto tra i diversi fruitori dei sentieri. Pensate al flow quando costruite, è la chiave per realizzare un percorso piacevole e divertente.
5. Il taglio a “mezza panchina” non dura nel tempo
L’unico momento in cui non dovrete mai lesinare su un sentiero fully bench cut [interamente scavato] è (1) quando la pendenza laterale è così elevata – 80% o superiore – che il backslope [sponda a monte] supera il metro e 80 d’altezza (sei piedi), o (2) quando il vostro trail vi costringe a costruire vicino al lato a valle di un grande albero. In entrambi i casi, un muro di contenimento [crib wall] dovrebbe essere costruito per sostenere la vostra partial bench [banchina parziale] e, come in ogni altro percorso, la traccia dovrebbe mantenere una pendenza trasversale del 5-7% (appena percettibile) verso il lato esterno per favorire il corretto deflusso dell’acqua.
6. La curva in salita (o West Virginia)
I nostri amici del West Virginia hanno affettuosamente dato questo nome ad alcuni dei loro ripidi tornanti e, sebbene l’abbiano fatta franca in alcuni spot a causa del particolare tipo di terreno e di biker, la maggior parte di queste curve strette realizzate sulla linea di massima pendenza si erode in modo rapido e grave. Se volete che i vostri percorsi tortuosi in salita resistano a lungo, costruiteli su versanti che non superino il 7-10% di pendenza.
7. Tenere a bada i lupi
Ricordate la fiaba dei tre porcellini? Il primo per pigrizia ha costruito una casa di paglia, soffiata via dal lupo, che lo divora poi immediatamente. Utilizzare materiali scadenti quando costruite strutture sui sentieri vi mette in un’analoga condizione vulnerabile, riducendone al lumicino la sicurezza e la longevità. Questo apre le porte a cose sgradite come il dolore (in caso di caduta), il senso di colpa e, nella peggiore delle ipotesi, agli avvocati.
8. Finire una linea prima del tempo
Molti trail builder sono ansiosi di continuare a costruire sentieri: di più, di nuovi, e migliori! Alla fine non riescono a dedicare abbastanza tempo e/o attenzione a ogni nuova sezione del percorso. Resistete alla tentazione di andare avanti, non finite una linea prima del suo tempo e mettete sempre una pezza agli errori del passato.
9. Costruire un cammino verso la casa della nonna
Chiamiamo così l’ossessione di alcuni trail builder di costeggiare il tracciato con tronchi. Un sentiero costruito in modo adeguato non dovrebbe avere bisogno di questo approccio. Infatti, costeggiare un trail con i tronchi potrebbe impedire il corretto deflusso dell’acqua e portare così a un’erosione precoce.
10. Ignorare i vecchi errori
Ogni mountain biker sa che le cicatrici possono apparire fighe, ma quelle lasciate dai sentieri chiuso non sono altro che ferite dannose che devono ancora guarire. Recuperate sempre le aree erose con barriere di contenimento – ostacoli naturali come tronchi o rocce che deviano, rallentano e incanalano il flusso dell’acqua – e recuperate tutti i sentieri chiusi dalla fitta vegetazione che chiude il passaggio. Accendete i riflettori sul bellissimo sentiero che avete realizzato, non sulle brutte cicatrici che avete lasciato alle spalle.
2 commenti su “Tips & Tricks 2/4| Suggerimenti per la manutenzione e costruzione dei sentieri MTB: 10 errori comuni e come evitarli”
Per me una nuova frontiera, e una nuova passione: un giorno in sella, un giorno in zappa!
Hai proprio ragione Marco! E poi vuoi mettere che soddisfazione andare in bici su un sentiero ben sistemato?!